{"id":11229,"date":"2021-03-12T14:45:20","date_gmt":"2021-03-12T13:45:20","guid":{"rendered":"https:\/\/www.fbsprofilati.it\/news\/"},"modified":"2021-03-12T14:45:20","modified_gmt":"2021-03-12T13:45:20","slug":"news","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.fbsprofilati.it\/es\/news\/","title":{"rendered":"DIGITAL WEEK Milan 17.03.21 – 21.03.21"},"content":{"rendered":"
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REWILD: THE CABINET OF WONDERS<\/p>\n
Cabinet of Wonder<\/p>\n
Creative direction by The Curators of Milan 17.03.21 – 21.03.21<\/p>\n
Big Apple Design – Piazza Mentana 3, Milano<\/p>\n
In occasione della Milano Digital Week, Rewild si arricchisce di una nuova installazione – The Cabinet of Wonders – appositamente creata per gli spazi dello showroom di Piazza Mentana, visibile anche dalle vetrine su strada attraverso le aperture ricavate dalle vetrofanie che limitano lo sguardo del passante. The Cabinet of Wonders, estensione del progetto Rewild, crea una connessione artistica, virtuale ed urbanistica con la Galleria d\u2019Arte il Vicolo in via Maroncelli dove dal 19 gennaio e\u2019 in mostra la prima delle 6 installazioni che si susseguiranno nel corso dell\u2019anno Prologue: Diatoms in the Multiverse.<\/p>\n
Con The Cabinet of Wonders, installazione ed esperienza che mostra a pi\u00f9 livelli una visione dal Post-Antropocene, The Curators Milan ha trasportato nel tempo il Teschio Transumano esibito nel Prologue, trasformandolo da ologramma in reperto tecno-fossile e disegnandolo come un nuovo progetto di arte e design: un altare primitivo, un teschio digitale, un ceppo d\u2019oro incendiato dalla vanit\u00e0. Attraverso le vetrine disegnate e realizzate da The Curators con frammenti di alluminio si pu\u00f2 soltanto intravedere l\u2019immagine digitale di un teschio che, roteando su se stesso, riavvolge il nastro di una storia finita, rivelando l\u2019immenso tesoro che custodisce al suo interno: forme organiche che esplodono di vita. Il simbolo del memento mori \u00e8 parte integrante del progetto installativo di The Curators Milan che, immaginando un racconto per i posteri, conduce all\u2019interno dello showroom dove mette in scena una \u201ccamera delle meraviglie\u201d, uno spazio-grembo destinato alla raccolta e alla conservazione di memorabilia di biodiversit\u00e0 sopravvissuti alle sconsiderate azioni dell\u2019uomo. Le forme analogiche trasmutano in evanescenti simboli virtuali, a testimoniare il sovvertimento di un ordine che sembrava consolidato. Quasi si sente riecheggiare nell\u2019aria una preghiera di indulgenza che consacra il passaggio di un\u2019era.<\/p>\n
BLABLA.AGENCY diAndreaVittoriaGiovannini-viaMarioFusetti7,20141Milano(MI)-CIT:CarbonHive T.+393928010290 – info@blabla.agency – blabla.agency<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n
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The Cabinet of Wonders \u00e8 una mostra che il collettivo intende come un museo, un wunderkammer, un pop-up shop visitabile anche online sul sito e sul canale Instagram di The Curators Milan. Memorie organiche, artefatti dell\u2019Antropocene e altre meraviglie naturali come le diatomee sono presentate come oggetti scultorei digitali: racchiuse dentro preziose nicchie, per ricordarci che nulla di ci\u00f2 che ci circonda pu\u00f2 essere dato per scontato. L\u2019installazione si compone di un totem, uno scuro monolite impreziosito da fasce di alluminio dorate alte tre metri, e da una teca animata dallo stesso movimento di nastri opulenti. Sembra un teepee, a memoria di un tempo e di una civilt\u00e0 in cui uomo e natura erano ancora in grado di comunicare; o forse \u00e8 pi\u00f9 simile a un altare sacrificale o a una pira funeraria, dove bruciare l\u2019illusione di una prosperit\u00e0 priva di conseguenze.<\/p>\n
La scelta di integrare un prodotto versatile e polifunzionale come l\u2019Alutape FBS nasce dal bisogno di raccontare, attraverso un materiale umile ed ecologico come l\u2019alluminio, il puerile bisogno di crogiolarsi nelle apparenze. Il nastro d\u2019alluminio, nella cromia dorata, sentenzia i nefasti effetti della vanit\u00e0 dell\u2019uomo che oltraggia la Natura. L’azzardo stilistico rappresenta una notevole evoluzione di contenuto per il brand FBS profilati, che abbraccia una visione olistica dell\u2019industrial design per misurare l\u2019adattabilit\u00e0 delle sue proposte di prodotto alle esigenze pi\u00f9 disparate. Sulle vetrine di Big Apple Design, The Curators Milan reinterpreta la funzione dell\u2019Alutape adattandola in maniera straordinaria alle esigenze artistiche e narrative, collaborando poi con Gio Tirotto sulla realizzazione dell\u2019ambiente interno dello showroom.<\/p>\n
Sinergia e comunanza di intenti consolidano la partnership tra l\u2019art director Tirotto e l\u2019azienda FBS profilati che si riposiziona sul mercato in ottica trasversale invitando a collaborare The Curators Milan, un collettivo che interagisce e collabora con designers, creativi e artisti che sappiano comprendere e interpretare la loro visione. Allo stesso tempo l’impellenza comunicativa di riflettere sulle imprevedibili conseguenze del cambiamento climatico accomuna questi artisti che si sono cimentati sul tema, dando vita ad un\u2019opera corale, un percorso espositivo che attraversa la citt\u00e0 di Milano.<\/p>\n
The Curators Milan – short bio<\/p>\n
The Curators Milan \u00e8 un collettivo di artisti e creativi che, spinto dalla resilienza, dall\u2019empatia e dall\u2019intuizione di un futuro, ha ideato REWILD, un progetto artistico poli-versatile, spinto da un istinto sociale e senza fini di lucro che vuole far riflettere sui temi legati al Climate Emergency, utilizzando l\u2019arte, il design e le nuove tecnologie. The Curators Milan, attraverso una direzione artistica che si nutre di dati scientifici, relazioni con ricercatori, artisti ed attivisti, e rapporti con le Universit\u00e0 italiane, crea il prototipo di una nuova formula di collaborazione fluida, dove il futuro della tecnologia abbraccia il passato delle arti tradizionali, dove l\u2019ego del singolo viene sublimato dall\u2019intenzione del collettivo e dove attraverso l\u2019arte e il design le installazioni sfidano i limiti fisici delle tecniche utilizzate, fondendole in una sintesi, una visione, una contezza. Il collettivo infatti, composto da Frankie Caradonna, Lucia Emanuela Curzi, Stefano Gagliardi, Tomaso Cariboni e Dario Spinelli, si pone come un nuovo interprete di dinamiche artistiche e creative, ponendo le basi per un nuovo ibrido progettuale che trascende ironicamente la curatela e trova nuove modalit\u00e0 espressive.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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